venerdì 20 gennaio 2017

Recensione: "La ragazza del treno" di Paula Hawkins - Blenheim Road, civico 23

"La ragazza del treno" di Paula Hawkins è un romanzo attorno al quale è stata fatta una grandissima operazione di marketing. Pubblicizzato come il miglior romanzo del 2015, ha venduto milioni di copie in tutto il mondo; viene da pensare di essere un passo indietro se non l'hai ancora letto...

Personalmente rifuggo dai roboanti annunci delle case editrici, che per quanto veritieri, sono sempre di parte, per cui preferisco farmi un'idea personale leggendo le recensioni online.

Malgrado i giudizi espressi dagli utenti in rete non fossero propriamente positivi, la sinossi di questo libro era piuttosto accattivante, così ho superato gli indugi ed ho acquistato il libro.

Comincio col dire che non è certamente l'evento letterario dell'anno tanto reclamizzato; tuttavia è una lettura piacevole, sostenuta da un ritmo a suo modo incalzante e soprattutto scorrevole, che si legge d'un fiato.


Rachel è una donna che a trent'anni ha già perso tutto: il suo lavoro, il matrimonio ed il controllo della sua vita.

Ha un problema gigantesco con l'alcool e "porta i segni della devastazione scritti sul suo corpo , sul volto e sul suo comportamento".


Ogni giorno inganna l'amica (che le offre alloggio) e se stessa ripetendo la ritualità quotidiana del viaggio in treno che  da Ashbury la porta a Londra, anche se non ha più un ufficio da raggiungere ed uno stipendio su cui contare.


Le immagini che scorrono dietro il finestrino sono sempre le stesse, ma ce n'è una che in particolare le piace guardare: è l'immagine di un villino al numero 15 di Blenheim Road, non lontano dal civico 23, dove lei stessa viveva insieme a Tom, quando la sua vita era piena di sogni e di progetti.

In questo villino abitano Jess e Jason, nomi di fantasia affibbiati da Rachel ai veri Megan e Scott.
Jess e Jason rappresentano per Rachel la coppia perfetta, perché belli e innamorati; li osserva ogni mattina mentre fanno colazione in veranda ed immagina la loro vita.
"Jess suona bene con Jason, e le si addice. E' perfetto per lei, così graziosa e sbarazzina. Sono una bella coppia, ben assortita. E da quello che vedo, sono felici. Sono come eravamo noi, come me e Tom, cinque anni fa. Loro sono ciò che io ho perso. E tutto quello che voglio essere."
Una sera però Megan sparisce senza lasciare traccia di sé e da questo momento in poi la vita di Rachel subisce un forte scossone. Rachel non sa, non ricorda nulla di ciò che ha fatto la sera della sparizione di Megan; ricorda soltanto di essere salita già sbronza sul treno che l'avrebbe riportata a casa e di aver scambiato qualche parola con un uomo durante il viaggio. Ma ci sono elementi che mettono in relazione la sua presenza con il luogo della sparizione.

Ma cosa ci faceva quella sera Rachel in Blenheim Road? Perchè è scesa dal treno? E soprattutto, ha davvero fatto qualcosa che ha a che vedere con la sparizione di Megan, così come le sue ferite e il trauma alla testa lascerebbero pensare? 

Ecco quel che mi è piaciuto del romanzo: l'intera storia si regge sullo stato di confusione in cui vive Rachel. La sua condizione di alcolista la porta ad avere dei vuoti di memoria angosciosi ed abissali, seguiti da sprazzi di ricordi che non riesce ad interpretare. Le immagini di sé che le si ripresentano nei rari momenti di lucidità sono sconnesse, ambigue e la fanno dubitare del suo stesso ruolo nella scomparsa della ragazza.
"Stamattina mi sono fermata di colpo perché all'improvviso ho visto me stessa, nell'oscurità. Ero alcuni metri più avanti, appoggiata al muro, con la testa tra le mani, sporca di sangue. Sono rimasta lì, tra la folla dei pendolari del mattino, con il cuore che batteva all'impazzata: qualcuno si è girato a guardarmi, ma poi ha proseguito verso la stazione. Non sapevo, ancora adesso non so se è successo davvero".
Per buona parte del libro quindi - o meglio, per l'intera porzione narrata in prima persona da Rachel (dimenticavo di dire che le voci narranti sono tre: Rachel, Megan la donna scomparsa ed Anna, la nuova moglie di Tom) - mi sono sentita confusa e sconnessa io stessa, quasi fossi anch'io in preda ai fumi dell'alcool; questo ha quindi mantenuto alto l'interesse. Ma attenzione, l'interesse! Non la tensione, non la suspence. L'elemento adrenalinico è mancato quasi completamente, direi, così come l'effetto sorpresa. Durante la narrazione si intuisce infatti in quale verso stia andando la storia ed il finale, anche se non scontato, sembra essere piuttosto prevedibile. 

Mi domando quindi, se le opinioni negative che ho letto su questo romanzo non siano dovute ad un errore di interpretazione di genere: non definirei "La ragazza del treno" un vero thriller, né lo catalogherei sotto la voce dei gialli. La sparizione, la morte, l'assassinio sono certamente gli elementi che caratterizzano il romanzo, ma non sono gli elementi principali.

Più che sui colpi di scena l'attenzione si focalizza principalmente su Rachel e su Megan, che diventano il fulcro dell'intera vicenda. E lo sviluppo narrativo risulta più lento perchè tende a sviluppare l'emotività con i personaggi. 

Personalmente quindi, salvo questa lettura dalle critiche negative e la metto tra i libri piacevoli, empatici e di facile lettura.

Infine, un ultima cosa. La frase più bella del libro è in realtà la dichiarazione d'amore di Tom nei confronti delle sue donne:
"Non pretendere che io abbia la testa sulle spalle. Non posso. Non con te."
Buona Lettura! 

4 commenti:

  1. Concordo con te, è sicuramente una lettura incalzante e travolgente, che rispecchia a pieno tutte le emozioni che vive la protagonista. Sicuramente uno dei libri più criticati, ma , le critiche lasciano il tempo che trovano, a prescindere dal gusto personale questo è oggettivamente un libro che merita di esser letto. :) Se ti va passa anche da me https://thebookperfect.blogspot.it/

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  2. A me non è piaciuto molto questo libro, penso di avergli dato due stelle, comunque non mi ha preso molto, sono una di quelle lettrice che afferma che non è nulla di che.

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    1. Beh, anche questo è il bello della lettura; poter scambiare pareri diversi su letture comuni.

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  3. Io ancora non ho avuto il piacere di leggerlo, però presto o perlomeno entro l'anno spero di poter farrmi un'idea anch'io! Ho letto pareri contrastanti e di tutti i tipi, e a questo punto confesso che la curiosità non manca 😉

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