giovedì 18 agosto 2016

Recensione di: "Per dieci minuti" di Chiara Gamberale - Un niente da riempire

Per dieci minuti è un romanzo in parte autobiografico scritto da Chiara Gamberale, con il quale l'autrice cerca di elaborare lo smarrimento dovuto alla perdita dei punti fermi della sua vita.


La protagonista del romanzo, che non a caso si chiama Chiara, è una giornalista appagata che tiene una rubrica settimanale su una rivista ed abita,con il marito, in una casa di campagna alle porte di Roma.


In meno di un anno tutte le sue certezze - la casa, il marito ed il lavoro - vengono meno, tutte assieme e tutte all'improvviso. E allora, che fare? Affidarsi ad una psicologa per non crollare e per ridare forma ad una vita che, per dirla con le parole di Chiara,"come unico perno su cui girare ha lo smarrimento."

La dottoressa a cui si affida le propone un gioco molto stimolante: per un mese, a partire da subito, per dieci minuti al giorno, Chiara dovrà fare qualcosa che non ha mai fatto prima. Chiara pensa che in fondo non ha nulla da perdere e dieci minuti non sono poi un tempo infinito. 

Ed è così che diventano i dieci minuti, e non più lo smarrimento, il perno su cui gira la vita di Chiara e la parte più divertente e più impegnativa è proprio quella di decidere come impiegare quei dieci minuti.

Attraverso la scrittura del diario che deve tenere, per annotare le sue nuove esperienze, Chiara ci farà conoscere il suo passato, la sua storia matrimoniale, l'amore per il suo paesino di campagna e soprattutto il cambiamento che interviene nella sua vita.

Piano piano prenderà consapevolezza di un mondo vero e reale che esiste fuori dal suo "Egoland", disposta a vederlo solo ora perchè solo ora è disposta a capirlo e faticosamente rimetterà in ordine la sua vita.
"Evidentemente i posti, proprio come le persone, si accendono e rivelano di essere al mondo non solo perchè c'è spazio, ma perchè hanno un senso, solo quando siamo disponibili a capirlo."
Con questo romanzo, l'autrice cerca di far passare un messaggio molto semplice: la vita a volte ti toglie tutto lasciandoti con niente in mano, ma quel niente, che diventa improvvisamente uno spazio da riempire, deve e può essere visto come un'opportunità da cogliere per crescere e riscoprirsi, oltre che un invito a cambiare i nostri schemi mentali e provare a fare lo stesso gioco.

Lo stile di scrittura è semplice e le frasi, molto brevi ed essenziali, paiono riflettere l'apatia di Chiara ma per la facilità con cui si legge e per gli spunti di riflessione che offre, può considerarsi una piacevole lettura. 

Buona Lettura!



1 commento:

  1. Non ho letto nulla di quest'autrice, ma sembra una storia molto bella, mi incuriosisce :-)

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