domenica 28 agosto 2016

Recensione di: L'ombra del bastone di Mauro Corona - Chi copa deve coparse

So bene che il paragone potrebbe sembrare un po' forte, ma come un Manzoni dei nostri tempi, Mauro Corona sostiene di ricevere dalle mani di un uomo, un grosso quaderno nero, manoscritto, contenente una storia datata 1920 e narrata in prima persona dal protagonista: Severino Corona, detto Zino.

Certamente questo libro non è un classico della letteratura italiana nè lo diventerà mai, ma la storia che scaturisce dalle pagine di questo quadernetto - come dice Corona - di quelli usati per tenere i conti del latte da cagliare, è l'espressione di un mondo genuino fatto di credenze popolari e superstizioni che Corona conosce molto bene e che sa raccontare calandole nei paesaggi di Erto e nei colori degli alpeggi delle Dolomiti.

Come dicevo, la storia è quella di due amici: Zino e Raggio.
Zino è un giovane ragazzo che conosce il dolore della morte, anche violenta, molto presto e che prova i piaceri della carne che lui definisce "quelle cose lì", un giorno, per caso, con una donna qualunque.

Raggio è il miglior amico di Zino, oltre che socio dell' unica latteria della valle che i due aprono insieme e che con lui divide tutto: le passioni, il lavoro, la solitudine sugli alpeggi, la rabbia nei confronti della strega Melissa e purtroppo, inconsapevolmente,  anche la propria donna.

E come nel più classico dei drammi sentimentali, naturalmente declinato alla maniera di Mauro Corona, nello sfondo dei paesaggi e boschi incontaminati dove il rapporto dell' uomo con la natura è molto forte, nella povertà della prima metà del novecento, che ha tradizioni e credenze popolane ben radicate nella magia delle streghe benevole o malevole, questa donna, di poche parole ma di tanti fatti, sarà causa di pazzia e di morte.

L' ombra del bastone, così come i rimorsi di chi ha inferto dolore e morte, inseguirà per sempre l' uomo che quella morte ha provocato, perche': "chi copa deve coparse".


Nonostante nella mia libreria ci siano diversi libri di Mauro Corona, questo è l' unico che abbia deciso di leggere e che ho letteralmente divorato.



La scrittura è volutamente molto semplice, dialettale e in alcuni tratti grammaticalmente scorretta, utilizzata per dare maggiore veridicità al romanzo, dato che non credo alla favola del manoscritto. Ma proprio questa sua caratteristica rende l' insieme così vero da non poter staccare gli occhi dalla lettura sino alla fine.



Tutti coloro a cui ho consigliato questo romanzo hanno concordato con me.



Buona lettura!


{Lơmbra del bastone, Mauro Corona, Mondadori, 272 pagine}



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