martedì 8 novembre 2016

Recensione di: Avrò cura di te di Massimo Gramellini e Chiara Gamberale - "Va' da lei, Filèmone. E restituiscile il senso del meraviglioso"

Avrò cura di te è una promessa.

Si chiama Filèmone ed è un Angelo: è la metà di luce che appare quando Gioconda, la sua Custodita, ha bisogno che qualcuno le indichi il cammino.

Si chiama Filèmone proprio come lo sposo di Bauci nella meravigliosa favola di Ovidio che racconta come, giunti al termine della loro vita, i due sposi chiedono a Giove di morire come avevano vissuto: insieme. Il dio esaudisce la loro richiesta trasformando la loro misera capanna in un santuario e gli anziani coniugi in due alberi posti a guardia del tempio. Accomunati dalla stessa ombra e dalla stessa luce. 

Ed ecco la promessa di Filemone a Gioconda, teneramente detta Giò:
 "rimarrò fino a quando non avrai ripreso confidenza con la tua ombra e con la tua luce."



Giò è una giovane donna di trentasei anni che sta attraversando un periodo difficile della sua vita: Leonardo, il suo unico e grande amore l'ha abbandonata e lei si ritrova sola e disperata.
Senza una casa in cui andare si trasferisce a casa dei nonni - da sempre considerati simbolo di un amore inossidabile e perfetto - e nel cassetto di un comodino trova un biglietto sgrammaticato scritto dalla nonna con il quale "ringrazziava la Vita, l'Amore ed il suo angelo custodde" per avere incontrato il suo uomo.

Così, senza altri a cui rivolgersi, anche Giò scrive una lettera al suo Angelo Custode la sera di San Valentino, solo ed unicamente per sentirsi meno sola. Straordinariamente il mattino dopo trova la risposta. 

Inzia così uno scambio epistolare molto ben combinato, perchè stilisticamente diverso.

Le lettere di Giò sono malinconiche quando raccontano la sua storia con Leonardo che pagina dopo pagina viene analizzata e approfondita; sarcastiche e canzonatorie quando accennano alla di lui nuova fiamma; piene di riconoscenza e gratitudine quando capisce che, grazie al suo Angelo, ha compiuto un grande lavoro su se stessa ed è pronta per ricominciare.

Le lettere di Filemone sono lievi ed eteree e stilisticamente molto belle. Le sue parole garbate sono la parte migliore del libro; i suoi consigli sono come un faro nella notte, fanno chiarezza in un contesto offuscato. Insomma, inducono Giò a prestare attenzione più al suo cuore che non alla sua testa ed i consigli di Filèmone l'aiuteranno a vedere le cose nella giusta prospettiva. 

Parafrasando la crisi di una donna e di una coppia, che potrebbe essere qualsiasi donna e qualsiasi coppia, il romanzo cerca di rispondere a semplici domande sulla vita e sull'amore; questioni semplici, come capire dove e cosa si è sbagliato e come trovare una soluzione agli errori commessi. 

Lo stile del romanzo è accattivante e per quanto la storia non brilli per originalità è una lettura che coinvolge e stimola qualche riflessione. Pertanto, il mio giudizio è positivo. 

Buona Lettura!

{Avrò cura di te, Massimo Gramellini e Chiara Gamberale, Longanesi, Pagine 187}

6 commenti:

  1. Ciao! Chiara Gamberale e Massimo Gramellini sono autori che apprezzo nella loro semplicità. Non ho letto questo romanzo ma, vista la tua recensione, sono sicura che potrebbe piacermi.

    Complimenti per il blog... nuova iscritta!
    Se vuoi passare a dare un'occhiata al mio sito, mi fa piacere!

    lanostrapassionenonmuore.blogspot.it

    A presto e buone letture :-)

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  2. Grazie Silvia. Passo sicuramente da te a dare un'occhiata. A presto
    Ciao :)

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  3. L'anno scorso ho avuto anch'io modo di leggere questo romanzo, e nonostante mi ero prefissata a leggere qualcos'altro, devo dire che serbo ancora un bel ricordo :)

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    1. Sì, come dicevo una lettura gradevole e distensiva. Le parole scivolano lievi...
      Ciao carissima :)

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  4. Ciao Daniela! Non ho mai letto nulla di questi due autori, la tua recensione e molto bella e mi ha incuriosita :) Magari li metto in lista! :) A presto

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