Comodamente seduta sul mio dondolo in giardino, senza molte aspettative, un caldo pomeriggio di agosto ho deciso di leggere questo romanzo di Sara Rattaro, autrice che conoscevo soltanto per la sua nomea di vincitrice del premio Bancarella del 2015 con il romanzo "Niente come te".
Senza molte aspettative dicevo. Beh, mi sbagliavo. E molto anche.
Ho divorato ogni pagina in poche ore, immersa in una bolla di silenzio simile a quella di Matteo, il bimbo audioleso protagonista del romanzo, insensibile ai commenti di chi intorno a me, mi chiedeva che fine avessi fatto.
Perchè questo di Sara Rattaro è un romanzo carico di sentimenti e di emozioni, di delicati meccanismi che reggono i legami familiari e le parole - come dice la quarta di copertina - vanno diritte al cuore.
Matteo è un bambino audioleso dalla nascita. La sua famiglia si stringe attorno a lui cercando di fornirgli quegli strumenti che gli permettono di esprimersi, seppure in modo gutturale, limitando così quel senso di frustrazione che gli deriva dal non riuscire a farsi capire.
La madre Sandra, donna forte e coraggiosa, fa di questo la sua missione. Spende tutti i suoi giorni divisa tra sedute dal logopedista, corsi di sostegno, musicoterapia, apprendimento del linguaggio dei segni e sillabazione. Di lei, Alberto il marito dice:
"Insomma, mentre io cercavo di far quadrare i conti della mia azienda e della mia famiglia, lei si mise a scalare una montagna a mani nude. Ma quando una sera rientrai a casa e Matteo si voltò prima che io lo toccassi, compresi che ci sarebbe riuscita."
Alberto è l'anello più debole della catena. Egli, figura maschile di riferimento che dovrebbe, per il suo ruolo, guidare e tenere unita la famiglia in nome dell'amore, proprio in nome dell'amore cede ai suoi impulsi e si lascia travolgere dall'emozione di aver ritrovato Camilla, la donna che sin dai tempi del liceo gli fa battere il cuore. La sua è una passione insana, egli lo sa, ma deriva dall'idealizzazione di una storia d'amore non vissuta, pertanto impossibile da troncare.
"Mi sentivo vero in una vita inesistente e falso nella vita reale"
Un giorno, mentre saluta con un bacio appassionato Camilla, viene sorpreso dalla figlia Alice che, stravolta dallo choc e dal dolore, scappa e non fa ritorno a casa.
E' in questo modo che Sandra scopre le menzogne di Alberto e tra loro si apre il gelo, il vuoto.
Sarà Alice, sorella di Matteo, ragazza forte che ha idee molto chiare, a proteggere Matteo e a costruirgli intorno un mondo fatto su misura per lui; stimolerà le sue doti di ragionamento, intuito e strategia attraverso il gioco degli scacchi sino a fare di lui un campione anche rispetto a persone normodotate.
E i capitoli, intitolati con le regole degli scacchi diventeranno una metafora della vita stessa.
Una su tutte troneggia dall'alto: Proteggi il tuo Re.
Non volare via è la storia di due genitori che ad un certo punto della loro vita, per motivazioni complicate e diverse, compiono delle scelte. Le loro scelte, poco condivisibili e certamente personalissime, influenzeranno però tutta la famiglia.
"Se sapessimo cosa ci aspetta, saremmo più bravi a vivere? Eviteremmo di ficcarci nei guai, di commettere errori, di dire cose di cui ci pentiremmo? Forse sì. Faremmo le cose giuste, prenderemmo la decisione migliore, ma soprattutto non proveremmo quel fastidioso disagio tutte le volte che la vita ci sorprende"
La vita ci insegna che fare qualcosa di sbagliato non significa essere necessariamente delle persone sbagliate, anzi è proprio la consapevolezza dell'errore ad arricchirci, a renderci delle persone migliori.
Posto davanti al suo errore Alberto farà la sua scelta. Quale non posso dirla, potrebbe anche non essere così scontata come sembra. Lascio a voi il piacere di scoprirla.
Per il coinvolgimento emotivo che mi ha causato, per lo stile e la piacevolezza della scrittura dell'autrice e per il contenuto, eleggo "Non volare via" come uno dei migliori romanzi letti da me nel 2016.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Buona Lettura!
{Non volare via, Sara Rattaro, Garzanti, Pagine 214}
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