lunedì 5 febbraio 2018

Recensione: 4321 di Paul Auster

Et voilà. Ho riposto sul mio comodino il mio amato Kindle che tanto fedelmente mi ha supportato per oltre un mese nella lettura tutta digitale di questo tomo di oltre 900 pagine e lo lascio riposare un po'.
Ora però mi domando cosa posso dire di questo bellissimo romanzo. 

Non è facile parlarne ma due cose vorrei dirle. Prima però, vorrei sinteticamente riassumere la trama di questo bellissimo e meritevole romanzo. 

4321 narra le vite di un giovane ebreo nato a Newark (New Jersey) il 3 marzo 1947: Archibald Isaac Ferguson, alias Archie Ferguson, unico figlio di Stanley e Rose.

Perchè dico le vite? Perchè a partire da un particolare evento che definirei scatenante, si articolano e si dipanano quattro differenti scenari, di possibili vite che avrebbero potuto essere se le cose non avessero seguito un corso ma un altro. 

Quattro esistenze di quattro ragazzi diversi per carattere e destino, pur essendo la stessa persona.

Questo romanzo parla infatti del caso e della fatalità, che rimescola le vite, non soltanto quella di Archie ma anche delle persone a lui vicine, come le carte in un mazzo. E a seconda di come le dispone sul tavolo troviamo un Archie innamorato e felice, oppure un Archie triste, addolorato: magari perché piegato dal dolore  a cui cerca a suo modo di reagire o magari invece per i tormenti di un amore non ricambiato.

Archie multisfaccettato insomma, che scopre il sesso, che gioisce o soffre per lo sport e per l'amicizia, che adora New York ma anche Parigi, splendide  metropoli che fanno da sfondo ed animano questo straordinario romanzo. E su tutto c'è l'amore, non soltanto quello fra due persone ma soprattutto quello per la scrittura e per i maestri della letteratura.

Assistiamo pagina per pagina alla crescita di Archie, che diventa adolescente e poi giovane uomo, ma aldilà del come cresce, è importante il quando e dove: l'America degli anni '50-'70 che ben contestualizza lo scenario.
Sono gli anni gloriosi del Presidente Kennedy, delle proteste per i diritti civili, della rivoluzione studentesca ed infine della guerra nel Vietnam, che di glorioso hanno molto meno ma che tuttavia influiscono e plasmano i quattro Ferguson in modo diverso.

Questa a grandi tratti e sinteticamente la sinossi.

Ora vorrei dirvi le due cose di cui parlavo sopra. La prima è che, dopo tante serate passate in sua compagnia, devo dire che ho voluto bene ad Archie, come si può voler bene ad un amico che sceglie te come confidente ed ora, a lettura terminata ne sento la mancanza.

La seconda è che una volta girata l' ultima pagina sono arrivate inevitabilmente tutte le domande che iniziano con "e se...", domande che riguardano la mia di casualità, le strade che ho percorso e quelle che ho abbandonato. Rimettersi in discussione. Ripercorrere mentalmente la propria vita scegliendo traiettorie diverse e cercare di vedere cosa saresti potuto essere. E' questo il senso ultimo del libro, credo.

Non fatevi spaventare dalla mole (940 pagine non sono poche ma, credetemi, scorrono via veloci, senza cali di attenzione, mai noiose), non abbiate timore di avventurarvi in questo meraviglioso romanzo e fate la conoscenza di questo ragazzo. Ne uscirete sicuramente arricchiti, se non altro per i consigli letterari e cinematografici che sono disseminati qua e là per il romanzo.

Io non avevo mai letto nulla di Auster, ma considerato il piacere che mi ha procurato, iniziare proprio dall'ultimo suo romanzo non è stata una cattiva idea. Ora corro ad aggiornare la mia wishlist con qualche altro romanzo di Auster. Visto che ho letto l'ultimo, sarà il caso di recuperare il primo. Che ne dite?

Libro consigliatissimo.

Buona Lettura!


{4321, Paul Auster, 940 pagine, Einaudi}

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