lunedì 30 ottobre 2017

Recensione: Canto della Pianura di Kent Haruf

 I volumi della Trilogia della Pianura di Kent Haruf di cui Canto della Pianura fa parte, creano dipendenza.

Posso far questa asserzione con ragionevole certezza avendone ormai già letti due (Benedizione e Canto della Pianura appunto).  Mi accingo ad iniziare il terzo ed ultimo - Crepuscolo - non già per il desiderio di concludere una saga e quindi portare a termine il lavoro, ma per poter essere ancora spettatrice di quella meravigliosa parte di mondo creato dalla fantasia dell'autore in cui tutto sembra essere sospeso nel tempo.

Ribadisco questo concetto, già accennato in occasione della recensione di Benedizione perchè, per come la vedo io, costituisce la parte più affascinante dei romanzi.

La cittadina di Holt, collocata in qualche parte del Colorado che soltanto Haruf conosce essendo una  creazione della sua fantasia, ha il fascino provinciale delle cittadine rurali, dove immagino che oltre ad una strada principale e qualche negozietto ci siano soltanto ampie distese di pianure, fattorie e allevamenti di bestiame. 

In Benedizione il tema principale era la morte, mentre in questo romanzo troviamo la vita: innanzitutto quella che Victoria, una ragazza di soli sedici anni, porta in grembo. Sola, spaventata e soprattutto senza un tetto sulla testa, essendo stata ripudiata dalla madre per via del bambino, Victoria non vede altra possibilità che rivolgersi alla sua insegnante di scuola, la quale si rivolge ai fratelli McPheron per avere un aiuto concreto.

Raymond ed Harold McPheron, seppur inaciditi da una vita trascorsa nella campagna solitaria, con l'unica compagnia di tori e giumenche, offrono ospitalità a Victoria che trascorrerà con loro tutto il tempo della sua gravidanza  e per tutti e tre incomincerà  un nuovo capitolo di vita. 

Anche un'anziana donna sola e malata, che vive nel degrado di una casa sporca e trascurata, riacciuffa attimi di vita attraverso le figure di Ike e Bobby, due fratelli afflitti per la separazione dei genitori.
I due ragazzini confidano alla donna il loro dramma e trovano conforto nella sua sensibilità d'animo e nella sua accoglienza. 

Forse accoglienza è l'aggettivo che più definisce questo romanzo: leggendo queste pagine emerge il vero senso di comunita e di condivisione. E le figure negative ed un po' meschine che pure ci sono sembrano esaltare ancor di più questo concetto.

Stilisticamente elegante e semplice, questo romanzo riesce ad emozionare ed appassionare perchè scava nei rapporti umani e ci dimostra che donarsi può essere un bel modo per concepire la vita. 

Leggetelo, senza indugi. 

Buona lettura!

[Canto della Pianura, Kent Haruf, NN Editore, Pag. 301]


3 commenti:

  1. Purtroppo non l'ho ancora letto questo romanzo, ma Haruf mi affascina e dopo aver smaltito qualche lettura lo leggerò anch'io :)

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    1. Io ora attacco con il terzo e ultimo. Poi mi procurerò Le nostre anime di notte. A presto

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  2. Nuova follower ti va di passare nel mio blog? https://telenovelasdibrigida.blogspot.it/ E un po' come una telenovela che aggiorno ogni settimana se vi va di lasciare qualche commento ne sarei felice

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